Category: Campionato

Udinese, un punto che fa bene ma…non va bene

Prima dell’ incontro il pareggio sarebbe stato firmato da chiunque, ora l’ amaro in bocca c’è. Perchè? Perchè in mezz’ ora i bianconeri hanno fatto e disfatto, giocando discretamente, prima e dopo sono stati a guardare.
Perchè se la partita fosse stata come quella della GSA che ha vinto di una quarantina di punti contro Ravenna, puoi anche fermarti, non premere troppo sull’ acceleratore, ma se sei sul 2 a 2 in superiorità numerica ed hai ancora 15 minuti dovresti provare a vincere, non smettere di giocare. Perchè se la squadra è costruita per giocare in un modo, va bene variare qualcosa ma stravolgere i ruoli e le posizioni crea solo confusione, infatti si è giocato decentemente quando sono stati apportati i correttivi. Perchè il portiere non è un calciatore come gli altri ed un’esclusione come quella di ieri potrebbe minare le sicurezze che Scuffet si stava costruendo con merito. Perchè tutti hanno capito che Lasagna gioca meglio se supportato da vicino, da Rodrigo e Nacho 2 che danno del tu al pallone, vedono la porta ed i compagni e mettono KL15 in condizione di giocare al meglio. Perchè devi giocartela con tutti e non partire sconfitto con più di meta delle squadre che affronti, questa Udinese pur con i suoi punti deboli, ha nei piedi 50 punti ma, come diceva un certo Osvaldo Bagnoli, bisogna mettere i calciatori al loro posto, non servono magie quelle le faranno loro. Perchè di buono c’è il punto, la prestazione di alcuni singoli, tra i quali certamente il lampo di Balic che speriamo di vedere con maggior continuità, ma il gioco, il fraseggio penetrante, che Julio aveva mostrato inizialmente sembra sparito.
Perchè? Su questo ci sono molte teorie, che sia stata la botta del Benevento? Ingerenze esterne? Io penso che se si ha un credo, pur con i dovuti correttivi, sia corretto perseguirlo fino infondo perchè come dice il Liga, ‘ho messo via un po’ di consigli perchè a sbagliare sono bravissimo da me’ quindi forse è meglio ripartire dall’inizio che non rea poi così male ed il Milan è dietro l’ angolo, il punto fà bene ma…così non va bene

UDINESE : …E LA SOSTA CONTINUA…

Vedersela a cavallo della sosta per la Nazionale prima con la formazione più forte del torneo, ma da ieri pomeriggio meno marziana, e poi affrontare la seconda forza del campionato e per di più allenata dal più esperto dei Mister, cioè quel Carletto Ancelotti vero colpo di mercato dei partenopei non poteva certo essere il miglior viatico per la Nostra Udinese affamata di punti e che sembra essersi piantata al lampo di De Paul ed al contropiede di Lasagna nella vittoriosa trasferta del Bentegodi di Verona sponda clivense. Era il 23 settembre e sembra passato un secolo perché personalmente speravo che quella lusinghiera posizione in graduatoria potesse essere la miglior base per dare un senso all’ipotetico nuovo corso “spagnolo”. Purtroppo niente di tutto ciò e non è sufficiente dare la colpa al calendario perché lentamente ma sembra inesorabilmente i bianconeri stanno perdendo la propria (quale?) identità. Proprio su questo voglio soffermarmi perché hai voglia di parlare di calciatori, mentalità, fame e quant’altro ma secondo me è l’impronta che manca è questo e’ compito primario ed essenziale dell’allenatore.

Ieri per esempio si è provato a cambiare modulo con praticamente gli stessi interpreti ma alla base c’è un’insicurezza, unita alla confusione, che genera una sensazione di impotenza e che mi ricorda simpaticamente il 5-5-5 di oronziana memoria. Tutti sanno che i moduli si lasciano scrivere e che è l’interpretazione che fa la differenza, ma una squadra così slegata ed illogica quest’anno non l’avevo ancora vista. Segmentandolo il 3-5-1-1 ( con Mr Guidolin in tribuna a commentare il match con il grande Pardo) sembrava più un 3-1-4-1-1??? e con il Mr Velazquez già pronto nel primo tempo a correggersi. Intanto il Napoli dopo un quarto d’ora aveva già indirizzato la gara sui binari auspicati per gli azzurri e con i bianconeri imperterriti a non capirci nulla. Se poi non riesci a capitalizzare le occasioni che le grandi squadre ti concedono (con il contagocce) ecco che la sensazione di uscire sconfitti da questo tipo di gare diventa sempre più una certezza. È vero, aspetto sottolineato anche da Mr Ancelotti, che la gara è stata in bilico fino all’80’, ma solo per quanto concerneva il risicato vantaggio degli ospiti, ma è incontrovertibile che giocando così con le grandi il risultato sarà sempre scontato e con quelle del tuo lignaggio sarà impresa ardua imporsi; in questo senso le gare disputate ieri da Spal e Genoa dovrebbero insegnare qualcosa.

Paolo Matrecano

Era già tutto previsto

Autunno, pioggia, il caldo estivo sembra un lontano ricordo,oggi ma l Friuli Dacia Arena c’è una partita che scalda gli animi. Alla corte dei primi bianconeri d’ Italia arrivano coloro che saranno sempre i secondi e che purtroppo ogni anno e questo ancor di più grazie alla presenza di un certo CR7, trasformano lo stadio Udinese in un catino che urla Juve. A chi tifa i colori friulani certo non fa piacere che il vicino di casa inneggi per la Vecchia Signora, ma era gia’ tutto previsto e per lo strapotere Juventino già come l’ Udinese ha retto, giocando anche discretamente, è stata una bella cosa. Come bello è stato il gol del Cristiano torinese, una stoccata dal rumore tennistico che non ha perdonato l’ incolpevole quanto ottimo Scuffet. L’ Udinese non è stata certo la vittima sacrificale dello scorso anno, ha preso un palo, non si è arresa, e qualche pericolo lo ha creato, ha fatto il possibile contro una squadra che è 10 punti sopra le altre. C’è stata anche qualche inutile sceneggiata Juventina su falli inesistenti, ma sono abituati così, era già tutto previsto. Scuffet e compagni avrebbero dovuto essere concentrati e comportarsi da Juve nella gara contro il Bologna, oggi punito dal Cagliari, dove bisognava vincere e c’erano tutte le premesse. Come mai parlo del Bologna? Perchè era la gara della tranquillità, arrivavi a 9 o 11 punti e le gare impossibili le giocavi con diverso peso, ora si arriverà a fine mese in casa di un certo Piatek con l’ acqua alla gola. C’è un intero campionato è vero ma non era quella di oggi la partita in cui cercare punti. Si volta pagina, il napoli è superiore ma meno stellare, poi tornerà il nostro campionato vedremo…Oggi, come canta  Cocciante era già tutto previsto.

UDINESE : GARA SENZA STORIA

Pensare che fosse proprio la nostra Udinese a fermare la marcia trionfale della Juventus era più una speranza legata alla legge dei grandi numeri ed all’imponderabilità del football che alla realistica forza delle contendenti. Non intendo soffermarmi ne’ sugli schieramenti ne’ tantomeno sui moduli applicati sul rettangolo verde perché sin da subito si era visto lo strapotere degli ospiti e la sensazione che il match poi prendesse la direzione giusta (per noi ovviamente sbagliata) fosse esclusivamente una questione di tempo, al 10′, al 20′ oppure al 34′ (come poi avvenuto) il nostro “muro” sarebbe crollato e da lì in poi non ci sarebbe stata quasi più storia. Piuttosto voglio soffermarmi su due situazioni analoghe ed a campi invertiti che certificano la differenza, anche e soprattutto caratteriale, tra le due squadre bianconere. La prima vede Chiellini che, vedendosi oramai superato da un lanciatissimo Lasagna, spende un fallo (per me giallo “mancato”) per impedire che l’azione degli avversari potesse diventare potenzialmente pericolosa (l’anno scorso a Torino si rese protagonista di un fallo simile e venne ammonito dopo appena 5′); la seconda invece vede Fofana non “spezzare” l’azione di Dybala che poi avrebbe generato la ripartenza sfociata nella rete del vantaggio juventino.

Sottolineo questi aspetti perché quello che mi attendevo era una resa meno incondizionata; non lasciatevi ingannare dal classico risultato all’inglese con il quale si è concluso il match, perché se non fosse stato per Scuffet, autore di 3 interventi strepitosi, il passivo probabilmente sarebbe stato molto vicino a quello patito l’anno scorso (2 a 6). È altrettanto vero però che ci sono stati anche due momenti dove gli uomini di Mr Velazquez, poco prima e poco dopo l’intervallo, potevano segnare quel goal che avrebbe potuto (dubito) riaprire la gara. Faccio riferimento al palo esterno di Barak prima ed all’ennesima occasione capitata e successivamente dilapidata da Lasagna poi. Il resto appunto e’ stato un monologo della capolista e sinceramente faccio molta fatica a trovare delle prestazioni sufficienti tra i bianconeri friulani. Anche oggi comunque una citazione speciale la merita la nostra meravigliosa tifoseria che dal primo all’ultimo minuto non ha mai smesso di incitare i propri beniamini, vista anche la sproporzione dei valori in campo. Ammetto, infine, che forse oggi il mio giudizio e’ abbastanza duro nei confronti dell’Udinese, trattandosi appunto di una gara proibitiva, ma è che sono ancora fortemente arrabbiato per Bologna perché era quello il match da non fallire.

Paolo Matrecano

UDINESE : LAZIO FA RIMA CON DAZIO…

Il primo turno infrasettimanale di questo torneo metteva ieri sera di fronte al Friuli Dacia Arena l’Udinese e la Lazio, entrambe reduci da due convincenti vittorie ottenute domenica scorsa e che hanno assestato le rispettive posizioni in classifica collocandole in una zona di assoluto prestigio. Gli uomini di Mr Velazquez hanno iniziato la gara senza alcun timore reverenziale ed infatti la prima mezz’ora era a loro favorevole anche se possiamo dire che l’unico brivido per la difesa biancoceleste nasceva da una punizione dal limite ben calciata da De Paul e disinnescata da un grande intervento di Strakosha. L’ultimo quarto d’ora invece vedeva crescere gli ospiti resisi pericolosi con due colpi di testa che potevano potenzialmente creare qualche apprensione a Scuffet ma prima Luis Alberto e poi Parolo non inquadravano lo specchio nonostante avessero goduto di troppa libertà all’interno della nostra area. Il primo tempo quindi si concludeva con un equo 0-0 ma avevo la netta impressione che nella ripresa sarebbe potuto accadere qualcosa, anche in virtù dei probabili inserimenti che Mr Inzaghi avrebbe effettuato, avendo preservato alcuni pezzi da novanta (visto che sabato a Roma andrà in scena il derby capitolino).

Pronti via e la ripresa vede i bianconeri sfiorare il vantaggio grazie all’ennesima incursione di Fofana conclusasi con un tiro che esaltava i riflessi dell’estremo difensore laziale che si salvava in calcio d’angolo. Facevano seguito, a cavallo tra il 61′ ed il 66′, i cinque minuti decisivi per il match dove la Lazio, prima con Acerbi tap-in su punizione di Luis Alberto smanacciata da Scuffet e poi Correa, prodigioso nell’inventarsi il raddoppio in una insistita azione personale, sembravano mettere sostanzialmente in ghiaccio l’incontro. I friulani invece non si perdevano d’animo e grazie agli ingressi, nell’ordine, di Pussetto, Teodorczyk ed addirittura di Vizeu costringevano la Lazio ad una strenua e sofferta difesa anche perché la prodezza di Nuytinck, che all’80’ dimezzava lo svantaggio, dava vita ad un vero e proprio assalto che avrebbe onestamente meritato miglior sorte e che avrebbe sancito a mio parere una corretta spartizione della posta. Ma si sa che oramai nel calcio sempre più gli episodi indirizzano le gare e quindi ieri abbiamo visto quanto Stakosha sia stato determinante con i suoi interventi, tanto il nostro Simone, eroe di Verona domenica scorsa, nell’unica parata effettuata abbia purtroppo involontariamente fornito l’assist ad Acerbi (che non segnava da ben 49 partite). Questo per ribadire che reputo troppo salato il conto pagato ieri sera dai nostri.

IL CUORE NON BASTA, MA VA BENE COSI’

Va bene così, canta Vasco e lo dice Velasquez
10 gradi in meno in poche ore ed il freddo nell’ anticipo del mercoledì di calcio al Friuli si sente. Scuffet e compagni sembrano non avere paura della Lazio, o almeno non più di quanto gli aquilotti temano le folate bianconere. La partita stragiocata a centrocampo rispecchia quel calcio tutto tattica e muscoli dove vince chi sbaglia di meno non chi incanta con giochi di prestigio del tempo che fu. Ma ora il calcio è questo ed a questo calcio l’ Udinese non sfigura affatto contro questa Lazio che certo non è partita a 1000 con tutti i pezzi da 90 entrati nella 2 metà, ma è pur pur sempre una delle sorelle. Ma il risultato…certo bisognava osare di più nel primo tempo quando si è ppensato forse troppo a non scoprirsi più che ad offendere e forse si è creduto troppo che la Lazio avesse la testa al derbi e non fosse molto di più di quella vista nella prima metà di gara. Invece il gelo è sceso sul Friuli quando il pochi minuti 2 tiri 2 gol e palla in centro. Non pensate a bianconeri arrendevoli l’ estremo biancoceleste è stato più impegnato di quello bianconero. Se poi contiamo il gran gol di Nuytnick che ha fatto tremare per 10 minuti i laziali, 10 minuti in cui il terrore di prenderne un altro si leggeva nelle giocate degli uomini di Inzaghi, in certe scene che fanno parte del calcio ma che non ti aspetti da chi dovrebbe batterti col gioco e non con i giochetti, 10 minuti che hanno fatto pensare che con un poco di coraggio in più, forse…Ma come ha detto mr Julio, il risultato conta, ma ora conta più la prestazione ed oggi l’ Udinese ha fatto un’ ottima gara, per il risultato il cuore bianconero non è bastato, per tutti quelli che sanno di calcio ed hanno visto la gara…si…quindi va bene così

UDINESE: DA 1 A 10? 15

Non nascondiamoci, c’ era un alone di mistero attorno alla squadra e soprattutto ad un tecnico straniero sconosciuto, ma pian piano questo gruppo sta mostrando di che pasta è fatto. Tagliando i rami secchi e motivando a dovere chi voleva andarsene si ottiene un gruppo coeso che esalta la classe dei singoli.
Oggi a Verona è girata bene, all’ Udinesi da 1 a 10 diamo 15, questi sono i numeri fondamentali di oggi, poco importa che non siano stati perfetti, c’è stata la giusta dose di fortuna e di bravura da parte di tutti e potrebbe essere una gara fondamentale, vincere aiuta a vincere ed in un gruppo giovane come i bianconeri l’ esaltazione fa bene, ti fa tentare cose che altrimenti non faresti e se qualcuna va bene si vola. La classe di Rrrodrigo ai miei occhi è sempre stata lampante, certo a volte fa un tocco di troppo ma non si discute De Paul è classe pura, è impegno, è voglia di fare, gol ed assist al bacio e qualcuno ben più titolato di chi tamburella su questa tastiera, insisteva a dire che non è nessuno…i numeri parlano da soli. Teo ha lavorato molto ma oggi, spero per il suo ritardo nella preparazione, ha pure sprecato qualcosa d’ incredibile, lo rivedremo, ma il suo impegno ha preparato la strada a KL15 che in pochi minuti ha fatto impazzire la difesa clivense per poi mettere al sicuro il risultato. Tutti bravi certo, difesa compatta, ma oggi pur dovendo migliorare ancora su qualche uscita, si è consacrato pure Simone nostro che ha lucchettato la porta bianconera mettendoci la firma su uno 0 a 2 che speriamo gli dia tutta la sicurezza di cui ha bisogno. Continua il portafortuna Behrami, con lui in campo i numeri dicono che non si perde…peccato per l’ ammonizione odierna, ma ce ne fossero di giocatori così, fin che dura…
Non so se gli allenatori lo facciano, ma parlando col nostro vero nove, Paolo Matrecano, ci piace dividere il campionato in mini tornei in modo da analizzare meglio quanto accade. Nel campionatino con Chievo, Lazio, Bologna, Juve e Napoli, avevamo previsto minimo 5 punti per viaggiare decentemente, bè siamo sulla buona strada, continuando con questo impegno, divertendosi, in un’ atmosfera che non è nemmeno parente di quella dello scorso anno il resto verrà da se. Ma la Lazio non è il Chievo!!! Certo non sarà facile ma chissene, una alla volta e poi si faranno i conti, ciò che conta è giocarsela poi si vedrà.

E’ SERIE A…E BASTA

Per chi come me ama il biacca e carbone, rubando il termine all’ amico e collega Canciani, il titolo dice già tutto. So a cosa state pensando, che buona parte dei ragazzotti bianconeri non meritano di vestire questa maglia, che la programmazione è inesistente, che va fatta una pulizia radicale, che a fine partita e’ stato giustissimo fischiare tutti per quanto accaduto in questa stagione, come e’ stato sbagliato da parte della squadra non gioire sotto la curva e da parte dei tifosi ri-buttare la maglia di Fofana in campo come protesta, questo non lo condivido perchè la maglia e’ la maglia e va rispettata o diventi come chi non la merita,  ma per il resto avete ragione.
Quando si arriva al punto di far deporre le armi a tifosi come Michele De Sabata dopo 40 anni di ‘militanza’ bianconera qualcosa che non va c’è e quel qualcosa va risolto alla radice. Teniamo presente che le squadre che salgono dalla B quest’ anno sono d’ altra pasta e non fiaranno le vittime sacrificali per cui se non si riprende una politica societaria seria si pagherà dazio. La partita? Giocata con voglia, contro una squadra che non aveva nulla da chiedere e nulla ha chiesto, anche meno, ma tanto visto il risultato di Napoli, le altre partite che interessavano i Bianconeri si sarebbero anche potute non giocare perchè quel risultato ha deciso tutto.
Su tutti un plauso al Emil bianconero, un’ ovazione è stata riservata giustamente a KL15 che speriamo vesta, con pochi altri, bianconero anche il prossimo anno, ma per piacere dateci un’ anima italiana. Detto tutto questo ciò che conta è nel titolo…Serie A e buona estate a tutti.