Certi giorni durano più di ventiquattro banalissime ore. Certi giorni nascono nella notte e addirittura conoscono i loro migliori preamboli una pagina indietro di agenda.
Oggi era il D-day per i tifosi più caldi dell’Udinese. Alle 9 del mattino iniziava la vendita dei milleduecento posti rimasti del vecchio stadio Friuli. Curva Sud, ultimo spicchio. Curva Sud, ultimo atto prima di sparire. Per poi rinascere.
Ma il bello ( o il brutto, a seconda della prospettiva) è spuntato nella notte nera di un agosto poco torrido. Centinaia di tifosi terrorizzati dallo spettro del rimanere senza posto, si sono assiepati già dalla tarda serata di ieri davanti al serpentone di transenne predisposto per oggi. Qualcuno già dal pomeriggio come l’eroico signor Bruno Cirio, abbonato da venticinque anni alla squadra bianconera. Un volto immortalato e reso protagonista di questa pagina di Libro Cuore pallonara.
Alle 5 è iniziata la distribuzione dei primi biglietti segnacoda, finiti rapidamente mentre la notte nera lasciava il posto ad un’alba piena di luce. Alle 7.18 è stato assegnato l’ultimo numero utile per poter entrare nella lista dei fortunati pronti a rinnovare la fiducia e la passione anche quest’anno. Nonostante il cantiere.
Un vero successo l’iniziativa dell’Associazione Udinese Club di allietare l’attesa, il prima un po’ preoccupato e il dopo un po’ più disteso e rilassato, con un caffè corroborante. Non uno a caso: quello offerto dal Capitano Totò ai tifosi, come gesto di affetto e sostegno di fronte alla fatica della levataccia. E molti hanno preso una giornata di permesso, alcuni hanno interrotto le ferie marittime, altri hanno fatto centinaia di chilometri per esserci. Anche dormendo lì in auto. O non dormendo affatto.
Quel caffè, corretto a piacere con una buona grappa, insieme alla Gubana Fuarce Udin di Martinig di San Pietro al Natisone, ha contribuito ad ingranare la marcia. Con l’abbonamento in mano, poi, questa giornata è diventata eccezionale.
Il mattino ha l’oro in bocca, dicono. L’oro dell’estate, l’oro del sole, l’oro della passione che si percepiva fra gli inevitabili sbuffi di fastidio e di stanchezza. La passione per l’Udinese che non ha confini, limiti o barriere.
Non tutti potevano entrare nella cerchia dei 1200, questo si sapeva. Ma chi ha fatto ore ed ore di fila in quelle condizioni da accampamento è giusto che sia entrato.
Ora rimarranno ancora alcune centinaia di posti disponibili in Tribuna Laterale per chi volesse sobbarcarsi il sacrificio di un prezzo un po’ più alto e non mancare all’appuntamento con il 31 agosto. Per una lunga serie di mesi, di stagioni, di partite in un cantiere in fieri. Con l’unico obiettivo di veder nascere sotto gli occhi il futuro stadio dei sogni.
Non possiamo mancare.
Alè Udin.
Biancamaria Gonano