Category: Campionato

UDINESE : CHIUSO IL ’18..A 18!!!

Oggi pomeriggio l’Udinese ha raccolto meritatamente l’intera posta in palio nella gara casalinga che l’ha messa di fronte ad un Cagliari “comodo” nei suoi 20 punti. Era fondamentale vincere per allontanarsi dalla zona calda della graduatoria e, grazie alle sofferte vittorie di Inter e Napoli ottenute rispettivamente contro Empoli e Bologna, ora il margine sul terz’ultimo posto e’ diventato addirittura di 5 punti, con i felsinei di Pippo Inzaghi (?) fermi a 13. Il match dopo una mezz’ora all’insegna dell’equilibrio ha preso la strada da noi auspicata ed ha visto proprio nei marcatori di giornata, nella prima frazione Pussetto e nella ripresa Behrami, i migliori per i friulani; ma sinceramente e’ tutta la squadra che è sembrata in crescita in quel percorso spiegato ed indicato in maniera molto pragmatica da Mr Davide Nicola. Oggi i bianconeri, che dovevano rinunciare al loro uomo migliore con De Paul appunto a scontare una giornata di squalifica, sembravano moltiplicare i propri sforzi e, nonostante ancora alcuni evidenti limiti, tutti hanno raggiunto la sufficienza e che l’unica nota stonata del match sia stata la prestazione di Lasagna (non solo per il penalty sbagliato) alla quale aggiungo anche una leggera “tirata” d’orecchi a Mandragora per l’inopinata ed evitabilissima espulsione che ha riportato in parità numerica le due contendenti.

Siamo a fine anno e quindi è tempo di bilanci per un’annata di particolare sofferenza per i nostri colori. Inizio dal sottolineare come l’Udinese in tutto il 2018 abbia giocato 39 partite ed il suo score sia stato miseramente di sole 7 vittorie, 10 pareggi e ben 22 sconfitte con una soffertissima salvezza ottenuta nella passata stagione all’ultima gara. Questa, che doveva essere quella della riscossa, invece ha già visto il cambio di guida tecnica con Mr Davide Nicola subentrato dopo 12 giornate al carneade Julio Velazquez. Entrambi hanno ottenuto 9 punti ma il tecnico piemontese in 7 gare contro le 12 dello spagnolo. I 9 punti ottenuti dall’ex tecnico del Crotone sono frutto di 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte e con 5 goals fatti ed altrettanti subiti. Annotiamo con piacere come i nostri siano andati a bersaglio con 5 giocatori diversi mentre per gli avversari l’unico in 7 gare ad essere stato capace di superare Musso su azione sia stato Duvan Zapata (autore di 3 goals nell’1 a 3 dell’Atalanta). Infatti gli altri 2 goals sono frutto di 2 rigori, Icardi per l’Inter e Ciano per il Frosinone a confermare una ritrovata compattezza della nostra retroguardia (caposaldo del DN pensiero). Ora bisogna passare allo step successivo, cioè quello di essere più propositivi, di alzare il baricentro e di provare ad imporci con maggior continuita’ (in un passaggio della conferenza stampa post-partita il MR bianconero oggi lo ha spiegato molto bene). Chiudo con la convinzione che, grazie anche a questa importantissima vittoria, ci siano tutti i presupposti per un futuro migliore e sufficientemente distante dalla zona rossa.

Auguri a Tutti per un 2019 sempre BIANCONERO!!!!

 

Paolo Matrecano

 

Splendida coreografia.

Coreografia mozzafiato ideata dall’Associazione Udinese Club in occasione dell’ AUC Day  per la partita Udinese-Atalanta.

UDINESE : 3 PASSI INDIETRO

La gara di oggi pomeriggio al Friuli Dacia Arena, gremito quasi in ordine di posti grazie anche all’iniziativa in occasione dell’Auc Day, metteva di fronte l’Udinese reduce da due risultati utili e l’Atalanta che a sua volta invece veniva da due sconfitte consecutive. Era l’occasione per vedere se il nuovo Mr Davide Nicola avrebbe dato continuità ai risultati dei friulani e se le due immeritate sconfitte degli orobici fossero state degli incidenti di percorso. Nemmeno il tempo di sederci e già al secondo minuto gli ospiti si portavano in vantaggio grazie all’ex Duvan Zapata, lesto a divincolarsi della marcatura di Nuytinck ed a spingere il fondo al sacco una spizzicata di Toloi susseguente ad un corner. Da subito ho avuto la sensazione che gli uomini di Mr Gasperini, anche agevolati dal vantaggio-lampo, fossero padroni del campo; ma al 12′ un guizzante D’Alessandro permetteva a Lasagna di sbloccarsi in casa e di rimettere il risultato in parità. Il resto della prima frazione, sinceramente, non vedeva nessuna delle contendenti rendersi veramente pericolosa, ma la supremazia nerazzurra rimaneva abbastanza evidente.

Nella ripresa stesso canovaccio tattico; ma l’ingresso di Barrow, che con le sue folate sulla destra metteva a dura prova la già opaca prestazione di Pezzella, era preludio che gli orobici stessero per mettere la freccia. Infatti da una percussione sulla destra del neo-entrato la palla, non controllata bene né dall’attaccante, né da Fofana, finiva sui piedi di Zapata che da pochi passi trafiggeva l’incolpevole Musso (62′). Mr Davide Nicola provava a cambiare le sorti dell’incontro prima con l’ingresso di Pussetto (al posto di un positivo ma sfinito D’Alessandro) e poi con l’innesto di Vizeu per Pezzella per passare ad un 4-4-2 offensivo che produceva però esclusivamente l’azione personale e sfortunata di Fofana che vedeva il suo tiro respinto dal palo interno a Berisha battuto. Praticamente sull’azione successiva, sfruttando l’errata gestione di una rimessa laterale a favore dei friulani, i bergamaschi chiudevano i conti, ancora con il Nr 91 colombiano (80′) il cui destro sbatteva sul palo interno e finiva in fondo al sacco per sancire in maniera definitiva la meritata vittoria della Dea. Il football si sa che è fatto da episodi, ma ridurre il tutto alla magnanimità o meno di un palo mi sembrerebbe riduttivo…

Paolo Matrecano

È la dura legge del gol

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UDINESE : AZZANNATA LA LUPA

L’avventura del nuovo allenatore Davide Nicola non poteva cominciare meglio visto che in un pomeriggio ha praticamente ottenuto tutto ciò che lui e noi tifosi auspicavamo. In un colpo solo ha caricato l’ambiente, preparato ed indovinato l’evolversi del match, sofferto e poi risolto lo stesso con l’uomo migliore di questa Udinese e, dulcis in fundo, ha conquistato al debutto addirittura l’intera posta contro una delle squadre facenti parte della nobiltà del torneo, non senza quel pizzico di fortuna in alcuni episodi che assolutamente non guasta. Perdonatemi; il mio non è un eccesso di entusiasmo, ma per una squadra che non vinceva da due mesi, e fra le mura amiche addirittura da tre, e’ arrivato il momento di “godere” un po’ e speriamo che l’aver riassaporato tutte queste gioie possa essere veramente il preludio di un nuovo, ennesimo (definitivo???) “nuovo corso”. Sin dalle prime parole del nuovo Mr si era colta la “fame” di quest’uomo che sa sicuramente di calcio e, anche per le proprie vicissitudini personali, conosce le dinamiche della vita che chiedono di rialzarsi sempre e comunque e di gettare come si suol dire “il cuore oltre l’ostacolo”. Traducendolo sul campo questo “credo” significa sacrificio, dedizione, applicazione, determinazione ma anche quella “sana” consapevolezza di forza che porta ad evocare un’unica parola: SQUADRA!!!!

Ovvio, come ribadito anche dal neo allenatore bianconero, che c’è e ci sarà tanto da lavorare, ma questo non lo spaventa affatto e se riuscirà a toccare le “corde giuste” dei propri calciatori, ai quali riconosco personalmente più limiti mentali che tecnici (logicamente facendo riferimento alla posizione dove deve collocarsi la Nostra Udinese) spero, anzi sono convinto, che per i bianconeri forse è iniziato il “vero” campionato. Un paio di considerazioni tecnico/tattiche e di pura cronaca: Mr Davide Nicola ha inteso “chiudersi” dietro con una linea a cinque per soffocare tutte le velleità giallorosse e la poca cattiveria degli attaccanti capitolini gli ha permesso di impattare sullo 0 a 0 la prima frazione di gioco. Nella sua idea di gara c’era la convinzione che qualche occasione gli uomini di Mr Di Francesco l’avrebbero necessariamente concessa e così puntualmente e’ stato; tanto che una semplice rimessa laterale si è trasformata, grazie ad un delizioso tocco di Pussetto, nell’azione che poi avrebbe deciso l’incontro. De Paul, infatti, poi è stato lesto con un doppio dribbling a presentarsi davanti a Mirante ed a superarlo con un tocco di classe che ha mandato in visibilio la Curva Nord. Successivamente ancora un po’ di “sana” sofferenza, ma alla fine erano proprio i friulani che potevano addirittura raddoppiare. Infatti prima un “cioccolatino” di De Paul per Pussetto, il cui controllo con un braccio vanificava la validità del raddoppio, e poi un contropiede sprecato da Machis offrivano gli ultimi minuti di ansia.

Paolo Matrecano

Cuore Udinese e arrivano i punti che non ti aspetti

Al Friuli Dacia Arena c’è la Lupa uno scoglio non facile per il nuovo mister bianconero. Nicola comincia senza il nazionale KL15 stupendo un poco tutti con un 532 che inizialmente diventa 352 nelle occasioni in cui la palla, di sospetti colori giallorossi, non è tra i piedi romanisti. Il pressing della Roma è costante ma l’ Udinese punge e sembra poter uscire alla distanza. Il giovane allenatore bianconero punta molto sulla voglia e sulla squadra più che sui singoli che ancora non conosce bene, ma la sensazione è che in campo ci sia rispetto e non paura dell’ avversario. Tatticamente è letta bene, nella prima metà, pur col pallino in mano alla Roma le occasioni sono praticamente 2 per parte. Rrrrodrigo porta in vantaggio i bianconeri con un tocco d’ autore poi sul 2 a 0 siglato da Pussetto la Var dice no per un sospetto controllo tra petto e braccio che forse ad aree invertite nessuno avrebbe sanzionato. Ma l’ Udinese di Nicola regge e schiatta i lupacchiotti che se ne tornano con la coda tra le gambe. L’ atmosfera a fine partita è di quelle che da tempo non si vedeva, con l’ allenatore che incita la folla ed esulta in mezzo al campo. Non facciamo proclami ma a volte giocare semplice paga più di tanti magheggi. Difensivisti? Ha ragione chi vince ed oggi ha vinto Nicola e la sua Udinese che prima ha retto il colpo e poi ha dato la stoccata finale. Conferenza stampa che assomiglia una lezione di tattica calcistica, semplicemente unica…C’è molto da lavorare per quella che è la mia idea di gioco, dice Nicola, ora l’ importante è anteporre la squadra all’individuo, fare attenzione e metterci passione. Coinvolgimento come da tanto non c’era a Udine…Chi ben comincia…intanto si va a Sassuolo con meno fantasmi.

 

PERSA IN ZONA CESARINI

Una delle prime contro una delle ultime ma a vederle non si direbbe. In campo Udinese e Milan sembrano giocare a chi sbaglia di più o come si dice in terra meneghina a ‘ciapa no’ che forse non si scrive così ma da’ certamente l’ idea. Scuffet sembra essere un ricordo e tra i pali è rientrato quel Musso che ad inizio anno doveva essere il titolare e poco importa come si stava comportando Simone,  finalmente con Valon in panca non si comincia con un cambio obbligato. L’ Udinese è più determinata e spumeggiante dei rossoneri ma come al solito è imprecisa e spreca anche una colossale occasione a porta vuota dove nessuno interviene su una palla che attraversa tutta l’ area mentre la burrosa difesa milanista stà a guardare. Il fischio di un incerto ed impreciso Di Bello della sezione di Brindisi manda tutti negli spogliatoi per una prima metà dove, come spesso accade, i bianconeri hanno creato ma concludendo troppo poco e male.
Anche nella seconda metà l’ Udinese è più propositiva, ma le fiammate milaniste sono pericolose ed esaltano Musso che si dimostra pronto e forse più autoritario di Scuffet, più dei colleghi in attacco che pur agevolati da una difesa rossonera quasi più allegra di quella di casa non riescono a concretizzare. Ai punti la gara potrebbe pendere verso la squadra di Julio, ma a calcio vince chi segna di più e dopo tanti regali sull’ ultimo il Milan segna. Rosso esagerato a Nuytinck appena entrato, per un fallo duro ma non pericoloso nè cattivo, sul quale la VAR avrebbe potuto intervenire e colorarlo di giallo, svarione di Opoku che invece di calciare alla viva il parroco perde una palla sanguinosa ed i bianconeri escono sconfitti da una gara dove non avevano demeritato più dell’ avversario. A mr Velasquez la squadra è piaciuta, non si doveva fare l’ errore che ha portato al gol, ma la prestazione è stata, una delle migliori. Intanto si perdono punti e se non si vince ad Empoli…

UDINESE: DIAVOLO DI UN ROMAGNOLI

Il posticipo fra Udinese e Milan chiudeva ieri sera l’undicesima giornata della massima serie con una gara che poteva fungere da spartiacque per entrambe le formazioni; per i padroni di casa il match offriva l’opportunità di dare seguito al pareggio di Marassi magari strappando finalmente qualche punto ad una grande, per i rossoneri la chance di ottenere un altro risultato positivo dopo aver raccolto, non senza soffrire, sei punti su sei nei due incontri casalinghi in quattro giorni che li aveva visti opposti alle due squadre genovesi. La partita tutto sommato è risultata gradevole, per i continui capovolgimenti di fronte, ed altrettanto equilibrata anche se le residue individualità di un Milan parzialmente incerottato si facevano leggermente preferire. La disposizione degli uomini di Mr Velazquez ricalcava il secondo tempo del Ferraris ed infatti un vivace Pussetto, migliore in campo nella prima frazione, metteva sovente in apprensione la retroguardia ospite. I rossoneri a loro volta cercavano di pungere con Suso e con l’indomabile Cutrone, visto che poco dopo la mezz’ora il temuto Higuain era costretto ad alzare bandiera bianca per i postumi di un contrasto a centrocampo con Mandragora.

Gli uomini di Mr Gattuso nella ripresa cominciavano a guadagnare campo ed i nostri perdevano un po’ in compattezza, tanto che l’estremo difensore Musso, alla fine il migliore dei suoi, doveva disimpegnarsi abilmente in più di una circostanza. I bianconeri comunque non disdegnavano di affacciarsi dalle parti di Donnarumma, ma la sterilità del nostro reparto avanzato una volta di più faceva intuire che il massimo dell’ottenibile fosse un risultato a reti bianche. Si arrivava così agli interminabili minuti di recupero dove prima il neo entrato Nuytinck interrompeva fallosamente una ripartenza di Castillejo e veniva punito, forse esageratamente, con il rosso diretto da Di Bello e poi, all’ultimo giro di lancetta, uno scellerato tentativo in disimpegno di Opoku, veniva stroncato da Romagnoli nel cerchio di centrocampo dando il via al contropiede ospite con Suso e Cutrone che scherzavano con la nostra retroguardia, permettendo poi allo stesso Nr 13, con un sinistro all’incrocio dei pali, di emettere una sentenza di condanna onestamente troppo severa per i friulani. Ma se non si segna…