Nella notte del ritorno alle partite ufficiali, dell’avvicinamento al Campionato 2014-15 attraverso la tappa di Tim Cup, l’Udinese di Stramaccioni archivia la pratica Ternana con un sonoro 5-1.
I tifosi bianconeri hanno ripopolato il cantiere aperto del Friuli dopo l’ultima esibizione del 17 maggio scorso.
C’era curiosità per sperimentare il nuovo posto da abbonati, che ieri sera hanno potuto entrare gratis per il match di Coppa Italia contro la squadra di Attilio Tesser.
C’era curiosità per vedere all’opera la nuova truppa bianconera 1896 diretta dal duo molto nerazzurro Strama-Stankovic e studiarne le mosse, i cambi di rotta, i nuovi assetti.
Molto nuovo ieri sera, un Mister in giacca e cravatta a sbracciarsi con eleganza nell’area tecnica, un settore distinti raso al suolo, una tribuna piena di tribunari di vecchia data e profughi di posti scomparsi alla ricerca di una nuova collocazione.
E qualche vecchia abitudine: i soliti noti dello spicchio di Sud rimasta agibile, l’inno del Darione Zampa ad inizio partita e la prospettiva delle montagne nella notte nera di Udine.
Una notte mossa di vento e di buoni propositi.
E la notte di Totò: infinito campione in una forma strepitosa che ha regalato al pubblico quattro perle. Tre di fila nella prima frazione di gioco, una quarta nel secondo tempo, un’invenzione appena dentro l’area che ha fatto passare un brivido sulla schiena a tutti.
Goal così ne ha fatti a decine, ci ha abituato troppo bene ma lo stupore degli occhi è sempre quello dei bambini di fronte ad una sorpresa.
E’ come se fosse la mattina di Natale. Anzi…di Di Natale…. Con i regali lì, scartati.
Stramaccioni al 70’ decide di concedergli la meritatissima standing ovation.
Tutto lo stadio in piedi a salutare il Capitano che voleva fare il grande mago e che, con il pallone ai piedi sembra una foca, un funambolo sulla corda, un pittore che con colori a tempera dipinge il cielo.
E noi qui, con il naso in su a guardare…..
Il quinto goal per i friulani lo realizza Théreau dal dischetto.
Al novantesimo la messa dei fedeli del pallone di casa si conclude. Non è irriverenza la mia, è che per noi qui, lo Stadio è un luogo sacro, familiare come casa.
Qualche saluto, una pacca sulla spalla. Ci vediamo domenica.
Ormai il rito è ricominciato.
O forse non è mai finito.
Tutto passa, tu rimani.
Udinese forever.
Biancamaria Gonano
25.08.2014