E’ arrivato in punta di piedi il Condottiero ma prima di iniziare a parlare alla sua prima conferenza stampa della stagione calcistica 2013-14 è arrivata la bomba dell’estate: il rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2017 per bocca del DG Franco Collavino. Si è fatto attende qualche giorno il Mister tanto amato da tutti i friulani ma ne valeva la pena.
Nero su bianco le due parti hanno deciso di consolidare con decisione un idillio ammirato ed invidiato in tutta Italia. Francesco Guidolin potrà allora diventare davvero un Sir Ferguson nostrano, materializzando un sogno voluto dalla società e dai suoi tifosi, nonché dal Mister stesso che, solare e disteso, ha sottolineato una volta di più il suo amore nei confronti del territorio e del club, nonostante le richieste oggettive di alcune “grandi” a maggio scorso: “Non si potrà dire che delle squadre importanti non mi abbiano cercato, ma io resto qui” – aveva dichiarato alla folla dopo la vittoria di San Siro, scatenando il boato sotto la tribuna. Perché solo lui riesce nell’intento di infiammare i friulani, lui e i goal di Totò. Il matrimonio fra l’Udinese, la sua gente e il suo tecnico è destinato a durare a lungo.
Durante la festa del 21 maggio per la conquista dei Preliminari di Europa League dissi che l’immagine più bella della serata era l’abbraccio fra Paron Pozzo, Guidolin e Di Natale immortalati con una sciarpa bianconera a legarli. In queste settimane, prima con la firma del super bomber, oggi con quella di Super Francesco i tifosi sognano un progetto che, concretizzato in uno stadio che nascerà sotto i loro occhi, avrà fra le braccia qualcosa di grande da cullare. Alzeremo un trofeo? Anche le magliette presentate l’altro giorno, davvero importanti e di valore, sembrano dire che l’ambiente è pronto per non essere più solo una provinciale con i fiocchi. Il calcio mercato quest’anno non è stato una corsa ai saldi e l’Udinese ha tenuto i suoi pezzi da novanta.
C’è la sensazione che i tempi siano maturi. C’è la consapevolezza di essere una squadra grande, aggettivo attribuibile per la continuità di rendimento elevato. Non una secchiona, ma una studentessa motivata, non più rivelazione, un bel viso schietto da otto.
Sono reduce da un viaggio a Malta: un cameriere maltese, durante una pausa caffè mi chiese se tifavo per Milan o Inter. Io gli risposi convinta che “non seguo il calcio minore e che per me esiste solo l’Udinese. “Do you know it? Certo, Di Natale…e i Pozzo sono molti intelligenti”. Era milanista ma evidentemente se ne intendeva di calcio.
Noi che ci abbiamo sempre creduto ci troviamo in una bella piscina a sguazzare adesso. Ne abbiamo passate tante ma adesso la brezza di mare invita a guardar sereni all’orizzonte. Non perché abbiamo la sfera di cristallo ma perché la fiducia nel progetto Udinese è illimitata come l’amore incondizionato che ci gonfia il petto. Il progetto pesa, non è frutto del caso ma di una trama di fili colorati armoniosamente legati.
Udinese, la passione è la nostra forza. Alè Udinese, buon lavoro Guido, il campo ti aspetta.
quest’articolo scrissi pochi mesi fa. Oggi ho guardato il nuovo sito dell’AUC per le prima volta e l’occhio mi è caduto proprio qui.